Ancora pochi metri – cinque – di perforazione del ghiaccio antartico, alla rispettabile temperatura di – 40° C, e la prospettiva di scoprirvi nuove forme di vita potrebbe aiutarci a studiare certi ambienti di Marte. Questo l’interessante esperimento che alcuni studiosi russi, guidati da Alexei Turkeyev, stanno conducendo sulla superficie del Lago Vostok nel Sesto Continente, profondo 670 metri. Sotto una spessa superficie ghiacciata (quattro chilometri!) vi è un’enorme distesa acquifera. Le condizioni di vita della zona sono estremamente proibitive: basti pensare che c’è stata la più bassa temperatura mai avutasi sul nostro Pianeta (- 89,2°C). Ciò spingerebbe i russi a lasciare presto la Stazione ed attendere forse un anno per completare e perfezionare le ricerche. L’ipotetica scoperta di forme di vita “estremofile” (microbiche o batteriche), antiche 15 milioni di anni e prive della luce solare, potrebbe fornire uno spunto interessante di riflessione su come doveva essere la vita sulla Terra prima dell’ultima Era glaciale. Tuttavia, come ha precisato il geologo marino Luca Gasperini (dell’Istituto di Scienze marine di Bologna del Consiglio Nazionale delle Ricerche), non è da sottovalutare il rischio che possano perdersi preziose informazioni, se il processo di perforazione della coltre ghiacciata dovesse causare una contaminazione con elementi dell’ambiente esterno; il timore in questione ha fatto sì che l’intero progetto venisse accolto con prudenza nel novembre 2010 dal Comitato del Trattato Antartico per la protezione ambientale.
Fonti: Cercheremo gli alieni nel lago dei misteri di Mattia Bernardo Bagnoli, Londra e Ecco i pericoli di un mondo perduto di Valentina Arcovio (La stampa del 7-02-2011).