Il satellite Kepler, lanciato dalla NASA attorno al Sole nel 2009, ha finito prematuramente la propria attività a causa della rottura dei giroscopi. Così, il giorno di Ferragosto di quest’anno, l’Agenzia Spaziale americana ha decretato la conclusione anticipata della missione promossa per verificare la percentuale di stelle della nostra Galassia in grado di ospitare l’orbita di un pianeta, e quindi in definitiva il numero di pianeti abitabili.
Kepler avrebbe dovuto esaminare circa 150.000 stelle, ma alla fine ha studiato soltanto 3548 pianeti. Ora il sistema di puntamento si è guastato e cio’ rende il satellite inutilizzabile. Il telescopio è tuttavia ancora funzionante, ed in aprile erano stati scoperti due pianeti intorno ad una stella gialla a 1200 anni luce da noi, ad una distanza tale da giustificare la presenza di acqua liquida e miti temperature (accendendo la speranza di una nuova Terra)
Fonti: Il sogno del pianeta gemello bloccato da un satellite in panne di Tullio Avoledo (Corriere della Sera del 17/08/2013); In cerca di nuovi pianeti di Giovanni Bignami (La Stampa del 19/08/2013)