A quanto pare, sarebbe stato un asteroide a causare la distruzione di Sodoma e Gomorra, le città maledette della Bibbia vicine al Mar Morto che secondo la Genesi sarebbero state punite da Dio per gli eccessi sessuali dei loro abitanti con una “pioggia di fuoco”. Com’è noto, l’unico a salvarsi sarebbe stato Lot con le sue figlie, avvertito prematuramente da due Angeli che egli avrebbe difeso dai suoi concittadini, i quali avrebbero voluto abusarne (la stessa moglie di Lot, che durante la fuga si era voltata a guardare indietro nonostante il divieto divino, sarebbe stata trasformata in una statua di sale).
Decisamente diversa la spiegazione fornita dai due scienziati inglesi Alan Bond (membro di un centro ricerche di Abingdon) e Mark Hempsell (dell’Università di Bristol), i quali hanno pubblicato il libro “A sumerian observation of the Kofels’s impact event“. Decrittando la copia risalente al 700 a.C. di una tavoletta sumera, gli studiosi sono quindi riusciti a ricostruire i cieli del mondo così come li aveva visti un astronomo sumero nella notte del 29 giugno 3123 a.C., poco prima dell’alba, allorquando un enorme oggetto luminoso (presumibilmente un asteroide) attraversò l’atmosfera da Est ad Ovest a velocità elevatissima.
L’oggetto aveva come direzione Kofels, una località austriaca dove una montagna fu distrutta dall’impatto con un meteorite, com’è noto. L’asteroide, dopo essersi disintegrato sul territorio dell’attuale Austria, sprigionò una palla di fuoco di 800 milioni di tonnellate che distrusse la montagna. Si sarebbe formato quindi un enorme pennacchio di fuoco che dopo esser risalito a 900 chilometri di altezza avrebbe effettuato il percorso a ritroso per poi rientrare in atmosfera sull’Egitto, facendo così cadere su Sodoma e Gomorra il potenziale esplosivo equivalente a quattro bombe atomiche ad altissima potenza.
Non tutta la comunità scientifica accetta la versione dei fatti fornita dai due scienziati britannici.
Fonte: Sodoma distrutta da un asteroide di Mario Baudino (La Stampa del 28-03-2011).