Finalmente il razzo italiano Vega è partito dalla base Kourou, nella Guyana Francese, il 13 febbraio scorso, nel tripudio generale degli scienziati, i quali alla fine hanno intonato l’Inno di Mameli. Sono stati pertanto superati e dissipati i dubbi provenienti dal centro di comando relativamente alla circostanza che il 57% dei nuovi razzi sperimentali fallisce al primo lancio.
E’ stata così portata in orbita una flotta di satelliti (nove per l’esattezza, di cui i sette Cubesat da un chilo e i due satelliti scientifici Lares e Almasat). In particolare, il primo, cioè Lares, è stato liberato 55 minuti dopo il lancio, ad un’altezza di 1.450 chilometri; esso è il frutto dell’attività di un Team coordinato dall’ideatore della missione Ignazio Ciufolini, esperto di relatività generale nell’Università del Salento. Vega è un lanciatore per satelliti dalla massa di 1500 chili in orbita a 700 km, oltre che dal peso di 137 ton; esso è stato finanziato per il 65% dall’Italia, affiancandosi così a Soyuz e ad Ariane.
L’iniziativa a ben ragione si può definire un grosso successo del nostro Paese (se il lancio è avvenuto in Sudamerica, il pulsante è stato premuto a Colleferro, vicino Roma, dove era stato allestito un maxi-schermo per l’occasione). Un successo di cui dobbiamo giustamente andare fieri.

Fonti: In orbita Vega, il razzo made in Italy di Giovanni Caprara (Corriere della Sera del 14/02/2012); Prima missione per il razzo Vega in orbita un successo targato Italia di Paolo Ricci Bitti e Il sogno dell’ingegnere conquista il cielo di Aurelio Picca (Il Messaggero del 14/02/2012); Il gran giorno di Vega “Siamo tra le stelle” di Roberto Giovannini (La Stampa del 14/02/2012); Il razzo Vega porta l’Italia in orbita di Massimiliano Zampini (Il Sole 24 Ore del 14/02/2012); Il vettore Vega con satellite “salentino” (La Gazzetta del Mezzogiorno del 14/02/2012); Ecco il razzo vettore tutto italiano per i satelliti di Antonio Lo Campo (La Gazzetta del Mezzogiorno del 13/02/2012) .

Di Mauro Panzera

Nato nel 1963 a Lecce, la città dove tuttora risiede. Dopo aver conseguito la laurea in Giurisprudenza presso l’Università di Bari nel 1986, si è successivamente specializzato presso la Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione della Presidenza del Consiglio dei Ministri a Roma nel 1989. Ha preso quindi servizio come funzionario direttivo del Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale e quindi della Provincia di Lecce ; attualmente è il Responsabile del Centro per l’Impiego di Lecce. Attirato fin da giovanissimo dalle tematiche del mistero, è entrato a far parte del Centro Ufologico Nazionale (C.U.N.) come Collaboratore, quindi come Socio , come Probiviro e poi come Coordinatore Regionale per la Puglia. E’ inoltre Consigliere Nazionale del Movimento Culturale Umanistico e dell’Associazione “Osservatorio Parlamentare per lo studio del fenomeno UFO”oltre che componente della Direzione Scientifica del Comitato Studi Abductions(C.S.A.)del C.U.N. Collabora con le riviste UFO MAGAZINE, ARCHEOMISTERI e FILO DIRETTO,.. Nel 2004 ha scritto, assieme a Gaetano Anaclerio (l’attuale Responsabile Provinciale del C.U.N. di Bari), la monografia IL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI IN UFOLOGIA, pubblicata in proprio presso il Centro Stampa IL PAPPAGALLO di Firenze. E’ inoltre coautore del libri UFO IN ITALIA 1977-1980 LA GRANDE ONDATA, Corrado Tedeschi Editore, Firenze 2007 (assieme a Solas Boncompagni, Franco Mari, Franco Marcucci, Lucio Artori ed Enrico Baccarini), e UFO IN ITALIA 1981-2000 IL SECOLO SI CHIUDE, stampato in digitale il 20/10/2012 da Professional DTP Venanzoni srl – . Ha operato (ed opera) come Inquirente nell’ambito della Puglia, della Basilicata e della Calabria.Ha collaborato attivamente ad alcuni progetti di "ufologia sperimentale" ("Experiment 7" e "Project Endworld").

Un pensiero su “Il razzo italiano Vega è in orbita”
  1. Non credo che alla NASA si prendano la briga di imabcare un’orbita solo per zittire (ulteriormente) i complottisti … Mi chiedo chiedo quale sia la finalite0 scientifica di tale azione (oltre a provare il software per le foto da “bassa” quota)

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