Nel giro di 5-6 anni potrebbe costituire realtà la clonazione di un mammut, anche se le probabilità concrete di vedere un bestione in carne ed ossa sono piuttosto esigui (l’1%). Ne è convinto il Prof. emerito Akira Iritani dell’Università di Kyoto, il quale ritiene di far rivivere il grosso mammifero estintosi circa ottomila anni fa.
Lo scienziato giapponese pensa che il punto di partenza sia rappresentato da “…un buon tessuto molle di mammut congelato…”. Il collega italiano Carlo Alberto Redi, professore di biologia a Pavia ed uno dei massimi esperti di clonazione animale, reputa che la buona qualità di un tessuto dipenda da vari fattori (il carattere violento o no della morte della bestia, l’eventuale presenza di processi di congelamento e scongelamento nel corso dei millenni, il tempo occorso per lo scongelamento della carcassa). Le modalità sono un pò diverse da quelle descritte nel film Jurassic Park: dapprima si dovrebbe isolare il nucleo di una cellula di mammut per poi inserirlo nell’ovocita di un elefante, e l’embrione che successivamente si svilupperà verrebbe trasferito nell’utero di un’elefantessa, la quale poi darebbe alla luce il piccolo mammut.
L’idea della clonazione risale a diversi anni orsono, a partire dagli Anni Settanta, allorquando fu rilevato Dima, un giovane elefante congelato. Ma si fallì sempre. La squadra del Prof.Iritani è sicura del buon esito dell’esperimento, il quale si fonderebbe sull’estrazione del DNA dalle cellule congelate. Pur non potendosi escludere che lo scienziato nipponico sia alla ricerca di uno sponsor, si spera che l’esperimento ci aiuti a capire il motivo per cui i grossi animali si estinsero 10.000 anni fa.
Fonte: L’annuncio da Jurassic Park “Pronti a clonare il mammut” di Agostino Gramigna (Corriere della Sera del 19-01-2011).