Non sempre le allucinazioni uditive, che capitano a quelle persone che “sentono le voci”, hanno una spiegazione nei disturbi psichiatrici. Questa l’importante osservazione che psichiatri e psicologi hanno effettuato lanciando un vero e proprio appello, in occasione di un convegno tenutosi a Roma dal 14 al 18 febbraio scorsi, ad iniziativa della Società italiana di psicopatologia (Sopsi).
Le “voci” quindi possono presentare una valenza sia positiva che negativa, e possono caricarsi di un significato molto vario (incoraggiano, guidano, criticano). In certi casi alle medesime è stato addirittura attribuito un significato spirituale. Come si può immaginare, peraltro, spesso chi è interessato da questo fenomeno tende a non parlarne in giro: a livello mondiale sono coinvolti circa 140 milioni di persone, più altrettanti di “sommerso” (in Italia abbiamo circa due milioni “ufficiali” ed altri due di cui non si sa).
In certi casi alla base potrebbe esserci un trauma dovuto ad un’aggressione o comunque ad un episodio di violenza subiti.
Fonti: “Appello a chi “sente le voci” Non sempre è una malattia” di Mario Pappagallo (Corriere della Sera del 14/02/2012).