Chi l’avrebbe mai detto che un giorno la NASA avrebbe consentito ad astronomi dilettanti di contribuire alla ricerca di pianeti extrasolari? A dire il vero, vi sarebbe il precedente del Programma Seti@home, un sistema di calcolo ripartito che ha permesso a tanti volonterosi astrofili di farsi parte attiva nella ricerca di eventuali tracce di vita extraterrestre.
Oggi è possibile per un privato diventare protagonista nella ricerca di esopianeti aventi dimensioni e caratteristiche simili al nostro, in grado cioè di accogliere la vita: basta collegarsi al sito Internet Planethunters.org (Cacciatori di pianeti) e si può accedere alla banca-dati di Kepler, il telescopio che la NASA ha spedito in orbita attorno al Sole nel 2009.
Appena pochi giorni fa è stato rinvenuto un piccolo pianeta roccioso, anzi, il più piccolo che sia mai stato scoperto fino ad ora al di fuori del Sistema Solare. Grande una volta e mezzo la Terra, è abbastanza simile a Mercurio (anche se presenta un’orbita intorno alla sua stella 20 volte più vicina).
La missione si pone l’ambizioso obiettivo di trovare almeno altri 50 esopianeti simili alla Terra. Che si farà dopo? Secondo l’astronoma Nathalie Batalha – dello staff della missione – si farà un esame spettrografico per verificare se vi è un’atmosfera di tipo terrestre (ciò rappresenterebbe la conferma della presenza di acqua e della possibilità di vita). Negli anni successivi la NASA dovrebbe essere in grado di realizzare delle fotografie di esopianeti. Infine, si potrebbero lanciare dei segnali radio.
Fonte: Diventa anche tu un cacciatore di pianeti Terra di Fabio Sindici (La Stampa del 26-01-2011).