Prevista per il 29 marzo l’inaugurazione del rivelatore di particelle Icarus, presso i laboratori del Gran Sasso in Abruzzo, dipendenti dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. Si apre così per il nostro Paese una gloriosa pagina per lo studio dei misteri dell’Universo, con particolare riguardo ai neutrini ed alla cosiddetta materia oscura. Il programma, che usa la tecnica dei liquidi criogenici ad elevatissima purezza, si pone l’ambizioso obiettivo di studiare argomenti ancora decisamente poco conosciuti come i cosiddetti neutrini, che, scoperti nel 1956 dai fisici americani Clyde Cowan e Fred Reines, prevalentemente provengono dal Sole ed attraversano sia la nostra Stella che la Terra (oltre che noi stessi); a differenza degli elettroni, che sono caricati negativamente, i neutrini sono elettricamente neutri. Estremamente interessante è il fenomeno oscillatorio dei neutrini, in base al quale questi ultimi, viaggiando a grandi distanze, subiscono continuamente trasformazioni tra di loro: si pensi ad esempio al fascio di neutrini proveniente dal Cern di Ginevra, che, attraversando le Alpi e gli Appennini sottoterra, risale in superficie e viene studiato dai laboratori del Gran Sasso (in tutta Europa non vi sono sperimenti analoghi). Anche la materia oscura è uno dei temi prediletti dalle attività degli scienziati del Gran Sasso. Non dimentichiamo che essa, secondo ormai le conferme di numerosi cosmologi, rappresenta la prova che nell’Universo non è affatto predominante la materia ordinaria (quella di cui siamo fatti noi e su cui è fondata sulla famosa Tabella degli elementi chimici di Mendeleiev).
Fonti: Si è acceso Icarus: dovrà svelare i segreti dell’Universo di Carlo Rubbia, Premio Nobel per la fisica (Corriere della Sera del 29/03/2011).