E’ stato elaborato un modello che contraddice la corrente ipotesi secondo cui le Super-Terre (i pianeti giganti individuati oltre il Sistema Solare) sarebbero aridi o ricoperti dall’acqua. Il nuovo scenario è stato disegnato dagli americani Nicolas Cowan (astrofisico) e Dorian Abbot (geofisico), i quali ne hanno parlato a Washington, in occasione del meeting dell’American Astronomical Society. La ricerca sarà pubblicata sull’Astrophysical Journal.
L’interessante studio ha evidenziato che, esattamente come accade sul nostro pianeta, indipendentemente dalla massa dei pianeti, questi ultimi non annegano nella propria acqua, in presenza di una circolazione costante tra la superficie ed il mantello roccioso. I due scienziati hanno aggiunto che, ipotizzando la simultanea presenza di terre e mari, si puo’ presumere che vi sia un clima favorevole allo sviluppo di esseri viventi (creature intelligenti o microbiche), grazie all’operato del ciclo del carbonio. La cosa piu’ sorprendente è che i tempi utili per altre scoperte non dovrebbero essere eccessivamente lunghi. Consideriamo che già nella nostra (periferica) galassia vi sono 300 miliardi stelle, dalle cui parti potrebbero esservi alcuni miliardi di potenziali Super-Terre. In circa 15 anni sono stati rilevati ben 4.200 esopianeti nella Via Lattea. In aggiunta alle scoperte del telescopio spaziale Kepler, potremmo presto avere i dati forniti da altri osservatori orbitali (il Transiting Exoplanet Survey Satellite e il James Webb Space Telescope) e terrestri (lo European Extremely Large Telescope installato in Cile).
Fonte: “Tante Terre aliene ricoperte da oceani e continenti” di Gabriele Beccaria (La Stampa del 15/01/2014).