E’ stato “ripescato” un vecchio caso verificatosi nella campagna leccese negli Anni Sessanta del secolo scorso, relativamente ad una misteriosa creatura incontrata dal testimone, che con cortesia e disponibilità ha raccontato la vicenda allo scrivente il 6 luglio scorso.
Siamo poco fuori Lecce, per l’esattezza in un appezzamento di macchia mediterranea, nel 1968 o nel 1969, durante la stagione invernale, più o meno alle ore 18 o 19 della sera. Due uomini si trovavano sul posto; essi avevano rinvenuto le carcasse di alcuni animali morti (cani) presumibilmente in correlazione alla probabile fuga da un circo di una belva (un orso o una pantera). Per questo motivo, uno dei due era munito di un fucile da caccia, e si era fermato davanti all’ingresso del bosco, mentre l’altro – in compagnia di una terza persona – aveva proseguito per un vialetto. Ad un certo momento l’uomo armato (che chiameremo con lo pseudonimo di “Carlo”) sentì un rumore provocato da alcuni passi. Ritenendo che si trattasse dei suoi due compagni, li chiamò gridando , ma con grande spavento si rese conto che si trattava invece di una specie di ombra, una creatura dalle fattezze inspiegabili ma di colore nero, e con due occhi rossi. “Carlo” gli sparò addosso, ad una distanza inferiore ai quattro metri. In seguito si sentì del rumore causato dall’arrivo degli altri. Successivamente, il nostro testimone ascoltò una specie di rumore dovuto al movimento di foglie sugli alberi, una sorta di fruscio. Così finì tutto. A seguito di una ricognizione sul posto (sia subito dopo che la mattina seguente) non fu rinvenuto nulla.
Come commentare questa strana vicenda? Innanzitutto c’è da dire che l’oscurità impediva oggettivamente al testimone di distinguere con nitidezza i contorni della “creatura”. Anche il Socio del CUN Puglia e biologo Marco Lezzi ritiene che manchino gli elementi per valutare con obiettività e dettagliatamente il caso, pur ritenendo difficile che un orso aggredisca un animale di grandi dimensioni, ma al tempo stesso ipotizzando che sia possibile per un orso (o per un animale carnivoro di analoghe dimensioni) appoggiarsi ad un albero e, pur non potendovici salire, provocare così il fruscio dei rami. Quanto a spiegazioni più “esotiche”, c’è da dire che, a domanda dello scrivente, “Carlo” ha affermato di non aver mai sentito parlare di creature misteriose e forse soprannaturali come il famoso uomo falena di Point Pleasant (USA) degli Anni Sessanta del secolo scorso, o, per venire a fenomeni più vicini geograficamente a noi, gli uomini volanti di Taranto del 1944 ed il mostro del Pantano di Bisceglie (BA) del 1960; del resto, le pubblicazioni di J. Keel – che hanno descritto le vicende dell’uomo falena – sono state pubblicate in Italia in un periodo successivo alla vicenda.
Si parla di un fatto abbastanza simile sul giornale pugliese Corriere del Giorno del 13-10-1967, che parla dell’avvistamento di un animale stranissimo che, stando ad alcune testimonianze, avrebbe avuto la testa di tigre ed il corpo di serpente, ed avrebbe provocato in Puglia la morte di numerose bestie (cani, gatti e galline). Ma il fatto è comunque anteriore al periodo in cui “Carlo” avrebbe avuto la sua esperienza.
Fonti: Racconto del testimone al CUN; Corriere del Giorno del 13-10-1967, scaricato dal sito Internet della SUT di Taranto (ora CUT).