Dallo scorso ottobre uno strano fenomeno si verifica con regolare periodicità a Fadalto, una frazione di Vittorio Veneto al confine tra le province di Treviso e Belluno, lungo la Statale 51 d’Alemagna. Si sentono dei misteriosi boati provenienti apparentemente dalle viscere delle montagne, congiuntamente a lievi scosse di terremoto, tanto che fino ad ora se ne sono registrati anche picchi di una dozzina al giorno, addirittura. La gente del posto ormai ne parla come “l’orco”. Dapprima questi suoni si sono manifestati abbastanza flebili, per poi crescere d’intensità sia di giorno che di notte (con un rimbombo notevole ma di durata brevissima, e caratteristiche molto limitate di risonanza acustica). I boati sono stati contati nel numero di almeno una sessantina, a partire dal 10 gennaio scorso. Ovviamente, pronta è stata la reazione degli abitanti, sia delle Istituzioni che dei singoli cittadini, i quali sono stati in grado di realizzare una vera e propria “rete di osservazione” confrontando i dati per poi riferire ai Vigili del Fuoco. La Protezione Civile sta elaborando un piano di evacuazione. Gianantonio Da Re, Sindaco di Vittorio Veneto, ha allertato la Prefettura. Gli esperti del Centro di Ricerche Sismologiche dell’OGS di Trieste ed Udine (l’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale) hanno predisposto una rete sismometrica con 5 stazioni mobili aggiuntive per la rilevazione degli eventi sismici. Patrizia Tosi, una sismologa dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, ha ricondotto il fenomeno alle onde sismiche, la maggior parte delle quali ha una frequenza tra i decimi di Hz e i 10 Hz (non potendo pertanto essere percepite dall’orecchio umano), considerando però che con frequenze più alte (20-50 Hz) si può ascoltare una sorta di rombo cupo.In effetti, l’area è carsica ed a rischio sismico medio-alto (siamo vicinissimi al Friuli, che purtroppo rievoca in tutti noi ricordi tristissimi). Le cause? Sono già state escluse dalle verifiche quelle artificiali (i lavori nelle cave del Col delle Vi o alla centrale dell’Enel). Si è ipotizzato che il fenomeno possa essere collegato ad assestamenti o crolli in cavità nella zona del Lago Morto (non dimentichiamo che la zona è carsica). Al momento, la spiegazione più plausibile – alla quale del resto abbiamo già accennato – sembra proprio essere quella del fenomeno naturale, che, anzichè preannunciare un sisma, confermerebbe il fenomeno già in atto. Le onde sismiche sono anche onde acustiche, come dice Mario Tozzi. Peraltro, in passato qualcosa di simile si è già verificato, fortunatamente senza conseguenze. In termini generali, i boati in questione furono già studiati da Aristotele e Bacone, che li definiva “presagi meteorici”. Marco Melli nel 1708 menzionò il “mugghio della Balza” (probabilmente gas sprigionato da un laghetto di acqua bollente nel Fiorentino). In Italia in particolare fenomeni del genere sembrano essere stati relativamente diffusi e studiati, anche con una componente superstiziosa (si pensi al “ruglio o baturlio della marina” del Senese, ai “bonniti e bombiti” dell’Appennino marchigiano, alla “marina” in Umbria ed al “tuono o trabusso” in Romagna). Nel 1895 il geologo belga Ernest Van den Broeck e Charles Davison nel 1938 studiarono scientificamente il fenomeno. Ma non mancano aspetti più suggestivi, come il caso – di cui si parla abbondantemente nel Web e che, secondo La Stampa, è quasi certamente falso – di un progetto di scavo in una zona tra la Russia e la Finlandia, dove ad un certo punto nel sottosuolo si sarebbero sentiti chiaramente dei lamenti terribili (ovviamente, il primo pensiero che venne in mente ai geologi fu che avessero scoperto la strada per l’Inferno, tant’è che si sarebbero rifiutati in blocco di continuare l’esperimento). Naturalmente non può sottacersi come fenomeni misteriosi del genere non sfuggano all’attenzione degli ufologi. La “Tabella tipologica degli avvistamenti” del CUN e della SUF (Sezione Ufologica Fiorentina) comprende anche i cosiddetti suoni anomali, definiti fenomeni sonori anomali non necessariamente durante un avvistamento UFO o USO (l’acronimo è SU). Non dimentichiamo che a volte gli eventi sismici generano strani fenomeni luminosi (le cosiddette luci sismiche, o Earth Quake Lights), i quali possono precedere, accompagnare o seguire un terremoto; un interessante studio del CISU ha riportato la casistica di Ignazio Galli del 1910, intitolata Raccolta e classificazione dei fenomeni luminosi osservati nel terremoti, la quale evidenziò che il terremoto dell’Emilia del 4/03/1898 fu accompagnato dalla presenza sia di un lampo che di un rombo.
Fonti: La minaccia della montagna che mormora di Beniamino Pagliaro e La voce oscura delle cime e i nostri incubi interiori di Mario Tozzi (La Stampa del 31-01-2011); I boati della grande montagna annunciano un terremoto? di Cinzia Di Cianni (La Stampa del 23-02-2011); tabella tipologica degli avvistamenti (pubblicata sui siti Internet del CUN nazionale e della SUF); E.Q.L. (Earth-Quake Lights) Introduzione alle luci sismiche di Massimo Silvestri, Edizioni Upiar, CISU, documento UFO n. 27, settembre 2001.