Momenti di grande tensione sono stati vissuti qualche giorno fa a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (ISS). Infatti, il 28 giugno scorso un oggetto non identificato, che viaggiava alla velocità di 7,5 chilometri al secondo, ha sfiorato la base evitando la collisione per appena 230 metri, alle 14,08 (ora italiana).
A seguito di una comunicazione dello Space Command del Pentagono statunitense (la struttura che monitora tutti gli oggetti che si muovono attorno al nostro Pianeta), il centro di Houston della NASA ha ordinato l’emergenza, disponendo che i sei astronauti a bordo della ISS (comandati dal russo Andrej Borisenko) si trasferissero nelle due navicelle Soyuz indossando le tute e preparandosi all’eventualità di dover lasciare repentinamente la base. L’allarmante informazione ricevuta dallo Space Command era che l’oggetto sarebbe entrato ben all’interno della “zona di sicurezza” della ISS (75 chilometri sia sopra che sotto; 25 chilometri ai lati, davanti e dietro). Il centro di controllo russo di Kaliningrad aveva addirittura allertato le squadre di soccorritori affinchè potessero raggiungere agevolmente il deserto del Kazakhstan, dove sarebbero atterrate le due Soyuz .
Per fortuna tutti (almeno per ora) hanno tirato un grosso sospiro di sollievo. Infatti, come si è detto, il detrito ha “sfiorato” la base spaziale ad appena 230 metri.
La vicenda ha però riportato sulla scena della cronaca il grave ed attuale problema della “spazzatura spaziale”che quotidianamente ci passa sopra la testa. Oggi ci sono circa 19.000 oggetti superiori a 10 centimetri, 500.00 inferiori fino ad un centimetro, mentre gli oggetti più piccoli di un centimetro sono vari milioni. Fin dagli Anni Cinquanta sono stati lanciati in orbita più di seimila satelliti, 966 dei quali oggi sono attivi (i satelliti a bassa orbita invece si disintegrano nell’atmosfera). Vicende come la distruzione di un satellite cinese nel 2007 da parte dello stesso Governo di Pechino, o lo “scontro” spaziale involontario nel 2009 tra un Kosmos russo ed un Iridium americano, attestano quanto la situazione presenti margini di pericolo. La stessa ISS a volte si è dovuta materialmente spostare per evitare la collisione con rottami che seguivano un percorso a rischio.
Fonti : Rottame sfiora la Stazione spaziale Collisione mancata per 230 metri di Giovanni Caprara (Corriere della Sera del 29-06-2011).