Finalmente su un’importante rivista astronomica è stato proposto di avviare uno studio per la rilevazione on-line di eventuali tracce di vita aliena sulla Luna, nell’ambito delle immagini raccolte dalla missione della Nasa Lunar Reconnaissance Orbiter (LRO), la quale ha iniziato a scattare fotografie sul nostro satellite a partire dal 2009. L’originale e costruttiva idea è venuta ai fisici Paul Davies e Robert Wagner dell’Arizona State University, che hanno pubblicato la ricerca su Acta Astronautica.
Secondo i due scienziati, se partiamo dalla premessa che ipotetiche civiltà aliene potrebbero aver inviato sul nostro Pianeta o nelle vicinanze sonde spaziali esattamente come noi nello Spazio, sarebbe estremamente utile scoprire la loro esistenza, ed è metodologicamente corretto iniziare lo studio proprio a partire dalla Luna, la cui assenza di atmosfera pone le premesse per la conservazione ottimale di eventuali manufatti extraterrestri. Oltretutto, considerando che sarebbe impossibile setacciare tutte le 340.000 immagini scattate sulla superficie lunare dall’LRO, sarebbe auspicabile puntare sui volontari dilettanti (come per il SETI@home) nell’ambito di un progetto educativo (sarebbe auspicabile per i due fisici la realizzazione di un software per il riconoscimento delle eventuali irregolarità sulla superficie lunare).
Cambiando argomento, pare proprio che il nostro satellite sia un pò sbilenco, avente cioè la parte posteriore più spessa di quella del lato anteriore, ed i motivi non si conoscono. Sono le conclusioni cui è pervenuta la missione delle due sonde gemelle Grail (acronimo di Gravity Recovery and Interior Laboratory), lanciate da Cape Canaveral il 10 settembre 2011 in direzione dell’orbita lunare.
Fonti: Il segreto della Luna: è sbilenca di Valentina Arcovio e L’analisi”Conserva anche tracce degli alieni” di V.Arc. (La Stampa del 3/01/2012).