L’URSS è discesa su Marte nel 1971, e quindi prima degli USA. Questa la scoperta fatta dalla Nasa, la quale ha recentemente rilevato sulla superficie del Pianeta Rosso le tracce della sonda Mars 3.
Nei primi Anni Settanta, lo scontro – anche nella politica spaziale – tra le due Superpotenze era all’apice e l’URSS, umiliata dallo sbarco degli USA sulla Luna nel 1969, sperava di ristabilire gli equilibri lanciando una propria sonda su Marte, la quale si sarebbe collegata idealmente al “primato dello Sputnik” (la prima sonda lanciata nello spazio da Mosca nel 1957). In realtà l’Unione Sovietica aveva lanciato in direzione del suolo marziano il 2 dicembre 1971 ben due sonde: la Mars 2 e la Mars 3 (entrambe erano altresì munite di un piccolo modulo per l’atterraggio). Tuttavia, dopo una discesa di 4 ore e 35 minuti verso il luogo dell’atterraggio, la Mars 2 precipitò, colpita da una tempesta di detriti, mentre la Mars 3, pur ugualmente colpita dalla medesima tempesta, riuscì a raggiungere la superficie di Marte. Nei 14, 5 secondi successivi allo scontro con la tempesta, furono comunque trasmessi dei segnali al centro di controllo sovietico (per la gioia degli scienziati sovietici), ma la comunicazione si interruppe misteriosamente ed improvvisamente. I tecnici russi attribuirono l’interruzione delle comunicazioni alla medesima tempesta di detriti che aveva colpito la sonda Mars2 (non fu neanche escluso l’intervento degli extraterrestri).
Lo scorso 31 dicembre, il Mars Reconnaissance Orbiter (che segue dallo spazio i movimenti dei due rover della Nasa su Marte) ha fotografato dei resti meccanici sulla superficie del Pianeta Rosso (nel cratere Ptolemaus), i quali successivamente sono risultati appartenere a Mars3. Si possono osservare il paracadute, il retrorazzo, il veicolo di atterraggio e lo schermo di alimentazione del calore del velivolo. La qualità delle immagini non è eccellente, tanto che ci vorrebbero ben 2500 schermi di pc tradizionali per poterle osservare a piena risoluzione.
Ora la Nasa sta condividendo queste informazioni con Arnold Selivanov (uno dei creatori di Mars3) e Vladimir Molotsov (ex ingegnere spaziale russo), al fine di poter operare una comparazione con i dati conservati nell’archivio dell’Agenzia Spaziale di Mosca.
Fonte: I sovietici primi su Marte Ora la Nasa ha le prove di Maurizio Molinari, corrispondente da New York (La Stampa del 16/04/2013).