di Mauro Panzera e Alessandro Stajano
Una figura dai tratti umanoidi sarebbe stata vista da un giovane testimone nell’inverno 2015 (a gennaio o a febbraio), lungo la strada provinciale Lecce- Torre Chianca (LE). Cosi si è piu’ o meno espresso il ragazzo, il quale, anche tramite amici comuni, si è rivolto al CUN.
Veniamo ai fatti.
Una sera, tra le 20,30 e le 20,40, dell’inverno 2015, durante il mese di gennaio o quello di febbraio, un ragazzo sta percorrendo con la propria automobile la strada provinciale che da Lecce conduce a Torre Chianca (LE), al fine di rientrare a casa. Il paesaggio, piu’ o meno al livello del mare, è tipicamente da macchia mediterranea, caratterizzata dalla vicinanza del “Parco Rauccio”, frammista a terreno coltivato. A circa 2 km di distanza vi è una caserma militare dell’Esercito, con antenne HF. Nella zona, tra l’altro, vivono numerosi cinghiali e/o maiali inselvatichiti, oggetto delle attenzioni dei cacciatori del posto. Il giovane salentino è un disoccupato impegnato sul fronte dell’associazionismo per lo sviluppo del territorio.
Le condizioni meteorologiche erano ottimali (non pioveva). Ad un certo punto, e piu’ precisamente all’altezza della Masseria cosiddetta “Solicara” (delimitata da un’apposita pietra sul ciglio stradale), l’uomo ha visto, a circa dieci o dodici metri di distanza, una “creatura”procedere carponi a quattro zampe (nello specifico, al testimone era sembrato un animale, anzi, piu’ precisamente, un cinghiale). Il ragazzo ha fatto questa riflessione perché nella zona diversi cacciatori suoi amici uccidevano in zona parecchi cinghiali, appunto. Il testimone, ad uno sguardo piu’ attento dovuto evidentemente al fatto di aver puntato in direzione del fenomeno i fari dell’automobile, avrebbe ravvisato nella creatura un umanoide alto due metri e soprattutto completamente nudo, calvo e glabro, oltretutto di aspetto magro e lucido, con orecchie normali (le mani non sono state osservate nel dettaglio). A questo punto l’umanoide, evidentemente disturbato dalla luce dei fari, avrebbe assunto una posizione eretta ed avrebbe attraversato il resto della strada a velocità inverosimile, dalla destra alla sinistra del testimone, sino ad arrivare ad un grosso masso cinto sulla sommità da una rete metallica (il masso e la rete erano alti complessivamente circa cinque metri e forse piu’). La creatura ha scavalcato l’ostacolo ed è sparita, lasciando di sasso l’incredulo testimone.
Abbiamo appreso questa vicenda nel luglio 2018, grazie ad informazioni acquisite da una giornalista e documentarista milanese (amica del testimone) conosciuta in uno dei convegni organizzati a Lecce dal CUN pugliese e lucano. Abbiamo pertanto intervistato il testimone a Lecce il 26 luglio 2018, alla presenza della documentarista e del compagno di lei; in quella circostanza abbiamo acquisito una registrazione audio, ovviamente con il consenso del testimone. Va evidenziato un particolare: nel questionario del CUN compilato, nella parte “Allegato A – Scheda rilevamento IR3” è stato riportato che l’umanoide avrebbe “…spiccato un salto di almeno 4 o 5 metri superando la roccia e la rete metallica…”, senza che di questo “salto” pero’ si facesse menzione nel “resoconto del testimone”. In occasione dell’incontro, il testimone ha realizzato due disegni (v.Figg.1 e 2) che si allegano al presente articolo. Successivamente, il 9 agosto, ci siamo recati sul posto dell’avvistamento per un sopralluogo, individuando in particolare la roccia sormontata da una rete che sarebbe stata scavalcata dall’essere (si allega una fotografia).
Il 29 agosto è stato intervistato a Lecce dal CUN Puglia per l’ultima volta il testimone, e ne sono state ricavate nuove importanti informazioni: in particolare, il ragazzo ha chiarito che, considerando come egli procedesse da Lecce in direzione di Torre Chianca, la creatura gli avrebbe attraversato la strada da sinistra verso destra. Ma soprattutto – elemento ancora piu’ importante – ad una domanda esplicita dell’inquirente Mauro Panzera lo stesso ha risposto che, all’incirca una settantina o un’ottantina di metri successivamente all’arrivo alla “Masseria Solicara”, è stato visto l’umanoide, il quale in realtà non avrebbe effettuato alcun salto di 4 o 5 metri, ma si sarebbe semplicemente arrampicato lungo la roccia e, una volta arrivato sulla sommità di questa, avrebbe scavalcato la rete alta circa un metro e mezzo. Questo particolare potrebbe contribuire a spiegare il fenomeno complessivo in termini decisamente piu’ convenzionali.
Ora cercheremo di stendere giu’ alcune brevi considerazioni. Indubbiamente, la circostanza che un evento cosi’ singolare sia stato osservato da parte di un solo testimone – sia pure di sera ed in un contesto extraurbano – non depone a favore di una particolare rilevanza del caso: il Centro Ufologico Nazionale (CUN) e la Sezione Ufologica Fiorentina (SUF) hanno sempre ritenuto che la presenza di piu’ testimoni, possibilmente ubicati in località separate, attribuisca un maggiore interesse agli eventi. Non si è potuto inoltre non notare che il testimone, dapprima (alla presenza dei suoi amici) ad una esplicita domanda dell’inquirente CUN, ha affermato che l’umanoide avrebbe spiccato un balzo di 4 o 5 metri (particolare peraltro del tutto assente nel suo resoconto registrato via audio), per poi successivamente, stavolta da solo, ridimensionare questo tassello spiegando come l’essere si sarebbe semplicemente arrampicato sul masso senza aver spiccato alcun salto disumano. Indubbiamente il ragazzo puo’ essersi sbagliato, ed aver confuso magari un uomo alto con un umanoide, il cui comportamento resta comunque molto strano (era nudo e procedeva carponi come un animale, per poi successivamente correre velicissimo). Il caso potrebbe essere classificato come “EN” (“Entità”) secondo la classificazione della Sezione Ufologica Fiorentina (SUF).
Disegno 1 testimone Disegno 2 testimone