La spiaggia di Kvaenes (credits: AP Photo/Jan Petter Jørgensen/Scanpix/Norway)

Anche in questo primo inizio di 2012 è pervenuta la notizia di un’inspiegabile moria di pesci avvenuta nell’ultima notte dell’anno. Parrebbe che questi strani fenomeni – di tipo “fortiano” – stiano diventando il corollario abituale delle transizioni da un anno al successivo, un po’ come i botti che le ordinanze di alcuni Sindaci cercano invano di spegnere.

Il teatro di questo singolare evento è stato questo volta la spiaggia di Kvaenes, presso Tromsoe, località della Norvegia Settentrionale ubicata oltre il Circolo Polare Artico: qui il giorno di Capodanno sono state ritrovate spiaggiate circa 20 tonnellate di aringhe.

Il fatto, significativo in sé, non rappresenta però un record nel suo settore, poiché lo scorso anno lungo le coste dello Stato brasiliano del Paranà furono ben 100 le tonnellate di aringhe ritrovate morte (del fenomeno in generale, peraltro, si è occupato su questo sito il collega Dott. Panzera, con ben due articoli pubblicati l’8 ed il 20.01.2011).

Ciò che però connota di ancora maggiore stranezza questo caso è il fatto che, dopo che la popolazione di Kvaenes aveva cominciato a discutere di come liberarsi di quella enorme massa di pesce putrescente, le aringhe sono letteralmente … scomparse!

Secondo Jens Christian Holst, direttore dell’Istituto Norvegese per la ricerca scientifica, il fenomeno potrebbe avere origine da una serie di fattori. Tra le spiegazioni che sono state azzardate per dare conto del fenomeno, c’è quella che ritiene che i pesci siano stati sospinti sul litorale dai predatori o dalla forte tempesta che si è abbattuta in quei luoghi il giorno di Natale e potrebbero essere stati riportati in mare dalle onde di marea.

 Come sempre accade in vicende di questo genere le spiegazioni offerte, persino quando provengono da personalità del mondo accademico, sorprendono per la loro ingenuità. Pensare che una tempesta abbattutasi il giorno di Natale abbia portato in spiaggia una simile quantità di pesci e che gli abitanti del luogo (che si suppone vivano di pesca) se ne siano accorti solamente una settimana dopo, è alquanto sorprendente. Come pure è degno di nota che nell’arco di poche ore – verosimilmente il tempo necessario all’assemblea cittadina per riunirsi – un fenomeno di marea sia stato in grado di ripulire perfettamente la spiaggia.

Ovviamente la notizia, nella sua concisione, offre elementi insufficienti per ipotizzare delle cause con un ragionevole margine di sicurezza. Ad avviso dello scrivente, tuttavia, il primo fatto da appurare è la frequenza statistica di tali fenomeni di spiaggiamento, onde comprendere se – nell’eventualità – il loro verificarsi in particolari periodi dell’anno sia ricollegabile a variazioni di temperatura delle acque o delle correnti oceaniche, a mutamenti limatici tout court o anche ad anomalie nel campo magnetico terrestre. Del resto, non può neppure trascurarsi che solo alcune specie sembrano interessate dagli spiaggiamenti (e l’ipotesi geomagnetica potrebbe avere qualche rilievo per le specie avicole, per le quali è stata invece invocata come spiegazione proprio quella dei botti).

Insomma, una situazione complessa e meritevole di studi approfonditi, che potrebbero avere risvolti non limitati solo alle sorti di alcune specie animali …

FontI: Distesa di aringhe morte copre spiaggia in Norvegia poi scompare, 3.01.2011, dal sito Yahoo Notizie all’indirizzo http://it.notizie.yahoo.com/distesa-di-aringhe-morte-copre-spiaggia-norvegia-poi-160039279.html?nc; Norwegian beach briefly carpeted with dead herring, 3.01.2011, dal sito della AP – Associated Press all’indirizzo http://hosted.ap.org/dynamic/stories/E/EU_NORWAY_HERRING?SITE=TNJAC&SECTION=HOME&TEMPLATE=DEFAULT ; Un fenomeno Fortiano. La strana moria di animali dal Nordamerica all’Europa, 8.01.2011, di Mauro PANZERA, su questo stesso sito; Prosegue la strana moria di animali. Spiegazioni, 20.01.2011, di Mauro PANZERA, su questo stesso sito.

Di Gaetano Anaclerio

Avvocato civilista, nato il 4 giugno 1964, esercita la professione a Bari dal 1992. Da sempre appassionato di ufologia ed enigmi archeologici, è socio del Centro Ufologico Nazionale dal 2001 ed attualmente, nella stessa organizzazione, ricopre il ruolo di responsabile della Sezione Provinciale di Bari e di componente della Commissione per gli Aspetti Giuridici. Insieme al Dott. Mauro Panzera è autore della monografia "Il trattamento dei dati personali in ufologia" edita nel 2004.

2 pensiero su “Le morie di animali come i botti di Capodanno”
  1. Penso che le autorità di tutto il mondo dovrebbero prendere la natura sul serio. Bisogna smetere di pensare che siamo noi che comandiamo e che la nostra terra potrà sopportare ogni nostro capriccio.E necessario unirci per il bene nostro e del pianeta e ritornare a vivere la vita in armonia con lui.

    1. Le tue sono sagge parole che condividiamo!Dovremmo impegnarci a sensibilizzare tutte le persone che ci circondano a rispettare il nostro pianeta ed il nostro ambiente,cominciando dal semplice gesto di non buttare nulla per terra.

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