Nel XIV° secolo dopo Cristo, il mondo intero conobbe una delle più tremende catastrofi che l’umanità ricordi, la ‘Peste Nera‘. Partendo dall’Estremo Oriente, passando per l’Asia, coinvolse tutta l’Europa. Gli effetti furono catastrofici: dai 25 milioni di morti (ipotesi “ottimista”) ai 45 milioni di morti (ipotesi pessimista). Tutto partì dall’Estremo Oriente con l’esplosione della pandemia nel 1346 e terminò nell’anno 1352 in Europa.

Furono anni terribili, anni tribolanti e apocalittici, anni in cui si vedeva nel cielo la ‘maledizione di Dio‘, anni in cui strani segni celesti apparivano nel firmamento. Prima di approfondire tale questione, vediamo di quali tipi di peste si è attualmente a conoscenza.

La peste è generalmente suddivisa in due grandi tipologie: quella bubbonica e quella polmonare.

1. La peste bubbonica è quella più comune. Risulta caratterizzata da presenza di gonfiore dei linfonodi. I gonfiori sono chiamati “bubboni” e sono accompagnati da vomito, febbre e la morte (se la malattia non è trattata) arriva in pochi giorni. Non è contagiosa tra umani e umani. Ha bisogno di un vettore attivo, come ad esempio una pulce. Per questo motivo, molti storici credono che roditori infestati da pulci abbiano causato la peste bubbonica.

2. La peste polmonare, invece, è molto contagiosa. Risulta caratterizzata da brividi, rapida respirazione e tosse con fuoriuscita di sangue dalla bocca, temperatura corporea alta. La morte arriva, di norma, tre o quattro giorni dopo che la malattia è stata contratta. Questo tipo di peste è quasi sempre fatale e si trasmette meglio in condizioni di freddo e scarsa ventilazione. Oggi, alcuni medici sostengono che la peste polmonare sia stata la responsabile della maggior parte di vittime della Peste Nera a causa del sovraffollamento e delle pessime condizioni igieniche, allora prevalenti in Europa.

Ma è davvero spiegata in toto quella immane catastrofe? Risulta davvero causata dai pulci, roditori e scarsa igiene? Probabilmente sì, ma in quel periodo si ascoltavano strane storie, cronache riportate su testi datati che parlavano di strani fenomeni avvenuti prima dell’apparizione della catastrofe.

Molta gente affermava di notare strane “nebbie”misteriose “comete” ed enigmatici “Uomini in Nero.

Il fenomeno delle nebbie era una consuetudine nel verificarsi della peste. Erano generalmente di colore rosso oppure bluastro, maleodoranti, che spesso apparivano durante l’apparizione di “strane luci nei cielo”. Rapporti di questi, ed altri, fenomeni sono stati raccolti in un libro scritto da Johannes Nohl nel 1926, dal titolo ‘The Black Death, A Chronicle of the Plague‘. Lo scrittore del libro sottolineava che le “umide nebbie pestilenziali erano una caratteristica che precedevano l’epidemia in tutto il suo corso. Un gran numero di medici del tempo davano per scontato che le strane nebbie causavano la peste”. Secondo Nohl la peste in Cina (altra piaga che avvenne prima della Peste Nera) iniziò ad imperversare già nell’anno 1333, “dopo che una terribile nebbia emise un puzzo terribile e infettò l’aria“. Rapporti inerenti mortali nebbie e “nebbie pestilenziali” arrivarono da tutte quelle parti del mondo infestate dalla terribile piaga. Una di queste è raccontata nel libro scritto da Deaux George, intitolato ‘The Black Death, 1347‘. Nell’opera citata si afferma che “le persone erano convinte di aver contratto la malattia dal puzzo o, addirittura come talvolta descritto, vedevano realmente la peste passare attraverso le strade come una pallida nebbia”. Episodi numerosi e similari arrivarono ovunque. Cos’era quindi questa nebbia? Sinceramente non lo sappiamo, può anche darsi che sia stato un fenomeno assolutamente naturale, reso più drammatico dagli eventi dell’epoca. Ma i testimoni non avvistavano solo strane e maleodoranti nebbie. In cielo apparivano delle comete, o almeno così parve.

Per dovere di cronaca, in quel periodo qualsiasi strano fenomeno nei cieli era identificato come una “cometa”. Un esempio è quello rappresentato, con una raffigurazione, nel libro scritto da Lycosthenes Conrad, dal titolo ‘Prodigiorum ac Ostentorum Chronicon‘, dato alle stampe nel 1557, dove si può leggere di una “cometa che fu vista in Arabia e che aveva la forma di una trave di legno appuntita“. Nella illustrazione dell’avvistamento, avvenuto nel 1479, presente in tale scritto, si nota che non ha l’aspetto di una cometa, ma bensì di una sorta di missile “ante litteram”, un qualcosa che oggi chiameremmo UFO.

L’esempio citato sopra rappresenta la prova che non tutte le comete erano tali. Nei secoli precedenti la Peste Nera furono avvistate strane comete, che portarono pestilenze e sventure. Avvistamenti arrivarono nell’anno 984 in Italia, nel 1019 con testimone d’eccezione l’Imperatore Ottone III, che nel mese di giugno vide una cometa e “travi ardenti“, e nel 1316 quando a Costantinopoli furono avvistate “tre lune” e “tre comete” e in tre mesi la fame e la peste fecero grossi danni in molti paesi. Inoltre molte di queste presunte comete interagivano con l’ecosistema circostante. Sempre nel libro scritto da Deaux George, citato in precedenza, si legge che “le prime relazioni (della peste) arrivarono dall’Oriente (…), i rapporti provenienti da quella parte del mondo (…) descrivevano meteore e comete che emanavano gas nocivi, che uccisero gli alberi e distrussero la fertilità della terra“. Come si evince da questi resoconti d’epoca, strani oggetti volanti stavano causando più di una semplice diffusione di malattie. Apparentemente “spruzzavano” nell’aria un qualcosa che oggi chiameremmo ‘diserbante chimico o biologico’. Episodi simili si verificarono anche nell’antica Mesopotamia e la causa di ciò era, secondo le cronache dell’epoca, l’opera di antichi “Dei Custodi”. Strane comete, con la conseguente apparizione della peste, vennero avvistate anche nei periodi successivi alla Peste Nera. Secondo il già citato Johannes Nohl, tra il 1500 e il 1543 furono viste “ventisei comete”, mentre sedici furono segnalate nel periodo che va tra il 1556 e il 1597. Nel 1618 “otto o nove comete” furono osservate in cielo. Nel 1606, secondo ciò che afferma lo scrittore Deaux George, una cometa fu vista subito dopo la peste attraversare il mondo. Nel 1852 una cometa portò una violenta piaga su Majo, Praga, Turingia, Paesi Bassi e in altri luoghi. Secondo le cronache dell’epoca, a Turingia perirono circa 37.000 persone, mentre nei Paesi Bassi ne morirono 46.415. Nel 1568 a Vienna (Austria) avvenne un episodio che dimostrerebbe la connessione tra l’esplosione di un focolaio di peste e gli UFO. La descrizione, apparsa sul libro di Deux, riporta l’episodio di “(…) una trave di fuoco che fu vista librarsi sopra la Chiesa di St. Stephanie. Dopodiché scoppiò una violenta epidemia di peste in Austria, Svezia, Augsberg, Wuertemberg, Norimberga e altri luoghi, uccidendo esseri umani e bestiame“. E l’elenco potrebbe continuare. Tralasciando, la pur plausibile tesi, che si tratti soltanto di miti ancestrali dell’uomo, risulta comunque altrettanto plausibile la tesi che qualcosa, direttamente, causi periodicamente immani catastrofi. E nell’ambito del cosiddetto ‘Paleocontatto’ extraterrestre, il fenomeno del ‘Catastrofismo Indotto’ è una delle ipotesi più ricorrenti. Nel caso poi dello scoppio di una epidemia del genere, la presenza di misteriose figure umanoidi era una consuetudine.

Un esempio di queste apparizioni è quella che si riferisce ad un episodio che sarebbe avvenuto in Germania, a Brandeburgo, nel 1559. Qui vennero avvistati “dodici esseri orribili“, muniti di lunghe falci, intenti apparentemente a tagliare l’avena. Subito dopo l’avvenimento, una grave epidemia colpì la città tedesca. Esseri del genere, simili a “uomini in nero“, furono visti in Ungheria, nell’anno 1571. Tali esseri apparvero a Cremnitz, comunità montana. Si pensò a un raid segreto da parte dei Turchi, ma una volta scomparsi la peste infuriò in tutta la zona. Altri avvistamenti furono riportati in varie altre zone d’Europa, dove esseri “demoniaci”, vestiti di nero e muniti di “falci”, causarono molte morti. Si tratta solo di leggende e miti ancestrali, oppure no? Qualunque sia la verità in merito, è un fatto assodato che dopo quelle storie nacque l’icona popolare della Morte, immagine vista come un demone o uno scheletro che trasportava una falce.

Forse i veri “alieni” erano i dottori, che muniti di maschere “antigas” con il volto d’uccello, con cappello da medico e lungo bastone atto a spostare i cadaveri e i moribondi, andavano in giro a vedere l’Apocalisse. Ma, se almeno una piccolissima percentuale di avvistamenti di strani esseri fosse vera, cosa potevano rappresentare in realtà quelle lunghe falci? Spruzzatori di veleno oppure una specie di arma biologica? Qualcuno, leggendo ciò, potrebbe legittimamente “storcere il naso”, ma ancora oggi, negli arsenali militari mondiali, non sono gelosamente conservati nei laboratori flaconi contenenti germi patogeni, come ad esempio la peste?

Basandosi quindi sull’enorme mole di documentazione presentata in questo lavoro, esiste una correlazione tra miti, leggende e fatti reali che coinvolgono eventi, molto spesso drammatici, di interesse per l’umanità. Che siano nebbie misteriose, comete enigmatiche o strani e/o mostruosi esseri. E, con ogni probabilità, sarà sempre così.

Articolo scritto da Antonio De Comite originariamente scritto nel 2011, poi riveduto, ampliato e corretto.

Fonte:

www.antichiextratterrestri.blogsopt.com

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