Non dobbiamo avere paura degli alieni, secondo il fisico e cosmologo  Paul Davies, che, com’è noto, è il responsabile del gruppo di lavoro che nell’ambito del Progetto Seti dovrebbe gestire la fase successiva al contatto con ipotetiche intelligenze extraterrestri. Lo scienziato ha rilasciato un’interessante intervista al quotidiano torinese La Stampa, a proposito della sua ultima opera “Uno strano silenzio”.

L’illustre  studioso in passato aveva elaborato il concetto di biosfera ombra, riferendosi ad ambienti della Terra che potrebbero ospitare forme di vita microscopiche sfruttanti dinamiche biochimiche sconosciute, avvalorando così l’ipotesi che possa esserci vita anche al di fuori del nostro Pianeta: ad esempio, il fisico oggi pensa che debbano essere approfondite e verificate scoperte interessanti come quella fatta nel 2010 nel Mono Lake in California, allorquando furono scoperti dei batteri aventi un metabolismo fondato sull’arsenico. Davies nel suo libro ha spiegato come non vi siano elementi per poter dire con certezza se la vita sia prosperata sulla Terra per un “colpo di fortuna” o se invece si possa parlare di una legge che ne consenta lo sviluppo a determinate condizioni (pertanto, oggi dire che vi è vita nell’Universo corrisponde ad un atto di fede). Lo scienziato ritiene che si debba abbandonare ogni visione “antropocentrica” legata al “qui e ora” sulla Terra, per abbracciare una visione più aperta. Egli non crede che un’ipotetica intelligenza aliena  debba essere ispirata anche dalla curiosità come quella umana (sarebbe così corretto parlare di “intelligenza progettata”). Quanto al “protocollo post-rilevamento del Seti”, che il gruppo diretto da Davies dovrebbe applicare nella fase successiva ad un ipotetico contatto, secondo lo scienziato la concreta attuazione della procedura anzidetta non sarebbe propriamente una passeggiata, dal momento che i mass-media impazzirebbero e sarebbero difficilmente governabili. Il Seti, al di là del fascino che può suscitare nelle aspettative della gente comune, deve essere comunque inquadrato all’interno di un contesto di studio serio ed empirico.  Davies prende le distanze sia da Stephen Hawking (affermando che se ci fossero davvero Alieni ostili ci avrebbero già sconfitto) che da Enrico Fermi (ritenendo che non vi sia alcuna prova che l’Uomo è solo nell’Universo).

Fonte: “Chi ha paura degli alieni?” di Amedeo Balbi dell’Università di Roma Tor Vergata (La Stampa del 4/04/2012).

Di Mauro Panzera

Nato nel 1963 a Lecce, la città dove tuttora risiede. Dopo aver conseguito la laurea in Giurisprudenza presso l’Università di Bari nel 1986, si è successivamente specializzato presso la Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione della Presidenza del Consiglio dei Ministri a Roma nel 1989. Ha preso quindi servizio come funzionario direttivo del Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale e quindi della Provincia di Lecce ; attualmente è il Responsabile del Centro per l’Impiego di Lecce. Attirato fin da giovanissimo dalle tematiche del mistero, è entrato a far parte del Centro Ufologico Nazionale (C.U.N.) come Collaboratore, quindi come Socio , come Probiviro e poi come Coordinatore Regionale per la Puglia. E’ inoltre Consigliere Nazionale del Movimento Culturale Umanistico e dell’Associazione “Osservatorio Parlamentare per lo studio del fenomeno UFO”oltre che componente della Direzione Scientifica del Comitato Studi Abductions(C.S.A.)del C.U.N. Collabora con le riviste UFO MAGAZINE, ARCHEOMISTERI e FILO DIRETTO,.. Nel 2004 ha scritto, assieme a Gaetano Anaclerio (l’attuale Responsabile Provinciale del C.U.N. di Bari), la monografia IL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI IN UFOLOGIA, pubblicata in proprio presso il Centro Stampa IL PAPPAGALLO di Firenze. E’ inoltre coautore del libri UFO IN ITALIA 1977-1980 LA GRANDE ONDATA, Corrado Tedeschi Editore, Firenze 2007 (assieme a Solas Boncompagni, Franco Mari, Franco Marcucci, Lucio Artori ed Enrico Baccarini), e UFO IN ITALIA 1981-2000 IL SECOLO SI CHIUDE, stampato in digitale il 20/10/2012 da Professional DTP Venanzoni srl – . Ha operato (ed opera) come Inquirente nell’ambito della Puglia, della Basilicata e della Calabria.Ha collaborato attivamente ad alcuni progetti di "ufologia sperimentale" ("Experiment 7" e "Project Endworld").

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