Il caso di Shag Harbour, paese della Nova Scotia, è uno dei più importanti in Canada e nel mondo. Quando parliamo di UFO-crash, pensiamo subito a quello del 1947 a Roswell, New Mexico. Ma anche la nazione canadese ha il proprio presunto incidente ufologico, in questo caso un UFO-splash più che crash, visto che l’oggetto si sarebbe inabissato in mare.
Ciò che fa dell’incidente di Shag Harbour uno dei più importanti della storia ufologica, sono le documentazioni ufficiali ed i rapporti di polizia ed esercito. Documenti, quindi, e non solo i racconti dei testimoni (seppur numerosi e attendibili), con cui è possibile una ricostruzione chiarissima degli eventi di quella notte.
Ma andiamo con ordine, perché questo avvenimento non interessa solo la città da cui prende il nome.
Il tutto accadde il 4 ottobre 1967 quando qualcosa, documentato sia dalla RCMP (la Polizia Reale Canadese a Cavallo) che dai militari, cadde dal cielo.
La prima testimonianza arrivò dall’equipaggio di un DC-8 dell’Air Canada, in volo nella parte Sud-Est del Quebec, che vide un grande oggetto luminoso di forma rettangolare volare ad una quota di circa 3.500 metri e seguito da una scia di altri piccoli oggetti luminosi, disposti in formazione parallela. Intorno alle 19:20, l’equipaggio vide una sorta di esplosione intorno all’UFO ed i piccoli oggetti che lo seguivano cominciarono a muoversi impazziti. Dal DC-8 riuscirono a guardare questo avvenimento solo per pochi minuti, finchè non fu fuori dalla loro visuale.
Circa mezz’ora dopo, tantissima gente cominciò ad assistere a strani eventi nel cielo del Canada orientale, soprattutto in Nova Scotia. Due fratelli di Shearwater videro un gruppo di oggetti luminosi, mentre verso le 21 capitano e marinai di un peschereccio avvistarono una serie di luci rosse sorvolare la superficie d’acqua non solo con i propri occhi, ma anche con il radar. La RCMP, molto incuriosita dal caso, chiese anche al capitano di presentare rapporto.
Intorno alle 22 cominciarono anche gli avvistamenti dalla terra ferma. Un testimone osservò un oggetto discoidale luminoso di colore arancio muoversi lentamente sull’Halifax Harbour (il porto naturale di Halifax). Avvicinandosi, potè notare che l’UFO aveva un diametro apparentemente di 15 metri e stava sorvolando l’acqua senza emettere alcun rumore.
Gli avvistamenti si susseguirono ancora per parecchio tempo. Furono visti globi e dischi luminosi da molti testimoni e da un poliziotto in tutta la provincia.
Intorno alla mezzanotte, poi, cinque ragazzi di Shag Harbour videro un oggetto discendere lentamente dal cielo verso il porto cittadino e con un sibilo sparì dalla loro visuale. I testimoni corsero sul luogo in tempo per avvistare lo strano oggetto galleggiare in mare a circa 200 metri dalla costa.
A questo punto, pensando ad un incidente aereo, i ragazzi avvisarono la RCMP e così misero in moto militari e Governo. Fu anche inviato un rapporto UFO ufficiale all’aeronautica.
Con l’aiuto di alcuni pescatori locali, i primi agenti della RCMP cercarono di raggiungere il luogo di ammaraggio per trovarvi una strana schiuma giallognola ed odore di zolfo. Dell’oggetto sembrava non essercene più nemmeno l’ombra. La schiuma giallognola era anche molto spessa, circa 7 cm e copriva un’area di circa 25 metri di larghezza e 800 metri di lunghezza.
Altre barche si unirono alla ricerca, ma non si riuscì a trovare nulla. Nei giorni seguenti furono adoperati anche dei sommozzatori professionisti, ma ufficialmente non fu mai trovato alcunché.
In un memorandum dell’aeronautica si legge che
<<il Centro di Coordinamento per il Salvataggio ha condotto delle indagini preliminari dalle quali si esclude la possibilità che l’avvistamento sia stato prodotto da un aereo, razzi, imbarcazioni o qualsiasi altro oggetto conosciuto>>.
Queste, dunque, sono le ricostruzioni ufficiali di quella notte. Oltre a tutto ciò, c’è chi afferma di aver visto i militari ripescare frammenti di materiale simile all’alluminio.
I ricercatori ufologici Chris Styles e Don Ledger, che hanno scritto nel 2001 un libro sulla vicenda, sono riusciti anche ad avere, da una persona informata, notizie di un secondo incidente quella notte a Shelbourne Harbour. In effetti si sarebbe trattato dello stesso oggetto che, afferma questo informatore, il NORAD (il centro per la difesa aerea nordamericana) avrebbe tenuto d’occhio sin dall’entrata nell’atmosfera terrestre in Siberia. Poi si sarebbe inabissato a Shag Harbour e avrebbe percorso sott’acqua alcuni chilometri fino a Shelbourne Harbour.
Dopo tutti questi anni il mistero rimane e probabilmente sarà molto difficile venirne a capo.
Quel che è certo è che qualcosa è caduto dal cielo il 4 ottobre 1967. Dunque o è andato via da solo o qualcuno l’ha fatto sparire. In entrambi i casi, una soluzione davvero inquietante.
Gianvito Magistà
Bibliografia
- The Canadian UFO Report – The Best Cases Revelead (C.Rutkowski, G.Dittman, The Dundurn Group, 2006)
- Dark Object – The World’s Only Government-Documented UFO Crash (C.Styles, D.Ledger, Dell Books, 2001)