Poche persone in Italia, a causa del maltempo, hanno avuto la possibilità di osservare la Luna gigante sabato scorso, 19 marzo, in occasione della fase di minima distanza orbitale (il cosiddetto perigeo) dalla Terra, fenomeno che, come sappiamo, è dovuto al carattere ellittico dell’orbita lunare rispetto al proprio pianeta. Inoltre e fortunatamente, sono stati sconfessati coloro che avevano propugnato teorie catastrofiste secondo cui il fenomeno avrebbe potuto generare dei terremoti. Ad ogni modo, si è potuto – con qualche difficoltà – scrutare il nostro satellite un po’ più grande (fino al 14%) e luminoso (30%) del solito, alla distanza di poco meno di 357.000 km dalla Terra, per l’esattezza 356.575 chilometri da noi. Peraltro, non si è neppure trattato di un evento, per così dire, eccezionale: nel millennio dal 1548 al 2479 la Luna passa per ben 14 volte a meno della distanza di 356.425 km, e circa 100 volte alla distanza del 19 marzo scorso. Resta comunque il fatto che era dal 1992 che la Luna non si avvicinava a noi così. Siamo ben lieti che si siano rivelate infondate certe teorie catastrofiste le quali ritenevano che l’evento potesse essere causa di terremoti. Sono ancora sotto gli occhi di tutti le conseguenze della catastrofe subita dal popolo giapponese, al quale va tutta la nostra stima per il senso di dignità e compostezza al limite dello stoicismo con cui sta vivendo momenti così duri. Non vi è davvero alcun bisogno di aggiungere inutili allarmismi al dolore di questa povera gente.
Fonte: La notte della Luna gigante di Piero Bianucci (La Stampa del 19-03-2011); Arriva “super moon”: dal ’91 la luna non era così vicina di Patrizia Caraveo (Il Sole 24 Ore del 19-03-2011); Luna gigante oscurata dal maltempo (Corriere della Sera del 20-03-2011).